Cosa si intende per ritmo circadiano?
Se osserviamo bene il mondo circostante ci rendiamo conto che tutto segue un andamento ricorrente. Esistono infatti dei fenomeni ritmici che caratterizzano la nostra esistenza: dalla respirazione al metabolismo. Tra questi cicli c’è anche quello del sonno.
Il sonno segue una ritmicità circadiana, cioè che si compie nell’arco di un giorno. Questo ciclo è influenzato dalla luce ed è caratterizzato da un’alternanza di stadi, la cui durata varia da persona a persona. È importante però sincronizzare il nostro orologio circadiano con la naturale alternanza giorno-notte.
Infatti, quando c’è uno squilibrio nel sonno rispetto all’ambiente esterno, la nostra qualità della vita diurna ne risente. Un esempio è proprio il famoso Jet lag o "sindrome da fuso orario" che scombussola il ciclo sonno-veglia.
In questo articolo vedremo come si compongono i cicli circadiani e quali sono le cause che possono indurre insonnia e risvegli notturni. Infine vedremo come migliorare la salute del proprio sonno e tornare a dormire bene.
Prosegui nella lettura.
- Quali sono le fasi del ritmo circadiano?
- Cosa disturba i ritmi circadiani?
- Come trovare il proprio ciclo circadiano?
Quali sono le fasi del ritmo circadiano?
Come anticipato l’organismo è dotato di un sistema circadiano che regola diverse funzioni, tra cui anche quelle del sonno. Si tratta di un fenomeno composto da diverse fasi che possono essere NREM (sonno ortodosso) e REM (sonno paradosso).
Vediamo ciascuna fase nel dettaglio:
- Stadio 1: NREM, è la prima fase di addormentamento durante la quale l’attività cerebrale rallenta e si percepisce uno stato di rilassamento a occhi chiusi;
- Stadio 2: NREM, è il sonno leggero in cui onde cerebrali simili a quelle della veglia sono ancora presenti;
- Stadio 3: NREM, le onde cerebrali sono molto lente, è il sonno profondo;
- Stadio 4: NREM, siamo nella fase piena di sonno profondo. L’organismo attua i suoi processi di rigenerazione;
- Stadio 5: REM, in questo stadio si registrano rapidi movimenti oculari. È il sonno paradosso, termine che deriva dalla contraddizione tra l’elevata attività cerebrale e il sonno profondo che caratterizzano questa fase.
Il circolo circadiano segue dunque uno schema ricorrente in cui l’organismo processa quanto avvenuto durante la giornata. Nella fase REM infatti il cervello è attivo e proietta immagini e sensazioni che noi traduciamo in sogni. L’elaborazione di ogni momento della giornata ci permette di affrontare la quotidianità in modo sano. Quando ciò non accade si va incontro a insonnia, risvegli notturni e ansie.
Cosa può alterare i ritmi circadiani? Continua a leggere per scoprire la risposta.
Cosa disturba i ritmi circadiani?
Quando la ritmicità circadiana è scombussolata si sperimenta l’insonnia. La difficoltà a prendere sonno o gli improvvisi risvegli notturni ci impediscono di elaborare in modo corretto la giornata appena trascorsa compromettendo il nostro benessere psico-fisico.
Ma quali sono le cause di questi disturbi? Generalmente i fattori sono esterni:
- Turni di lavoro irregolari;
- Variazioni del fuso orario;
- L’assunzione di alcuni farmaci;
- Cecità o non esposizione alla luce solare;
- La degenza prolungata.
Quando lavoriamo anche di notte o non abbiamo orari prestabiliti nel momento in cui andiamo a dormire il ciclo del sonno si altera. Questa discontinuità può anche essere frutto di fattori interni che hanno origine da cause patologiche. L'Alzheimer ad esempio può disturbare i turni circadiani. In tal caso soltanto un’accurata valutazione medica può sciogliere ogni dubbio.
Talvolta i disturbi del sonno possono essere legati all’età. Per esempio gli anziani non riescono a stare svegli fino a tardi e si svegliano sempre presto. Viceversa generalmente gli adolescenti non riescono ad addormentarsi prima manifestando la cosiddetta “sindrome della fase del sonno ritardata”.
Risulta quindi importante trovare il proprio andamento circadiano del sonno. Nel prossimo paragrafo approfondiremo proprio questo aspetto.
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Come trovare il proprio ciclo circadiano?
Possiamo suddividere le persone in base al turno circadiano tra mattinieri (allodole) o nottambuli (i gufi):
- Le allodole vanno a letto presto e amano le prime luci del mattino;
- I gufi preferiscono andare a dormire tardi e posticipare la sveglia.
Queste due categorie di persone rappresentano una piccola parte della popolazione globale. I più sono tendenti a un certo ritmo, ovvero sono più notturni o più mattinieri, senza però una nettissima distinzione. Ecco perché è importante curare l’igiene del sonno a prescindere dalle proprie attitudini.
Bisogna cioè ridurre la desincronizzazione del nostro orologio interiore attraverso l’adozione di alcuni accorgimenti:
- Fissare un programma di sonno e attenersi agli orari prestabiliti tutti i giorni, anche nei fine settimana;
- Fare pasti regolari e sani;
- Evitare dispositivi tecnologici prima di coricarsi;
- Consultare un medico per capire se assumere melatonina per dormire;
- Fare un pisolino dopo pranzo;
- Valutare se sostituire il materasso con uno più comodo;
- Arieggiare la camera da letto.
Migliorare le nostre abitudini può davvero fare la differenza per riuscire finalmente a trovare un proprio ritmo del sonno salutare. Anche l’ambiente in cui dormiamo può influenzare la regolarità del sonno, come ad esempio una stanza poco arieggiata o un letto scomodo.
Cerca quindi le informazioni più utili per scegliere un materasso a misura delle tue esigenze e necessità. Un sistema letto in grado di accelerare la fase di rilassamento e quindi rendere più agevole sprofondare in un sonno ristoratore è quello che ci vuole. Un valido alleato è il materasso memory, ottimo per la sua capacità di adattarsi alle forme del corpo sostenendolo tutta la notte.
Regolarizza il tuo sonno a partire da un buon materasso.
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